(così vorrei chiamarlo)
Nel periodo di Pasqua si pensa a regalare uova a chiunque senza renderci conto che si potrebbe regalare un uovo della vita a chi ne ha veramente bisogno.
In questo periodo pre- pasquale il mio pensiero va ai Barboni (Clochard, Homeless ),
che devono affrontare tutti i giorni i disagi di chi non ha niente se non la propria vita.
Loro hanno bisogno di un posto confortevole caldo e sicuro, che li protegga dalla pioggia, dal vento e sopratutto dal gelo.
Un posto dove mettere e custodire le loro poche cose.
Questo uovo potrebbe diventare la loro casa, ammesso che la accettino.
Qui sotto un esempio di come vivono queste persone.
e invece potrebbero riposare dentro a un uovo della vita. Oltre che bello per sua natura ha un grande significato.
L’uovo nei dettagli
1) Scocca in vetroresina o altro materiale adatto. 2)Carrellino in alluminio. 3) Cappottina pieghevole in materiale resistente alla pioggia, rivestita con una trapunta in lana. 4) Brandina in doghe di legno e sopra come materassino si può usare una trapunta di lana/cotone o Kapok. 5) Lo spazio sotto la brandina funge da vano bagagli, dove possono mettere le loro cose.
Alcuni fasi di apertura dell’uovo: da normale carrellino a una comoda brandina con copertura.
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